La Gioconda

La visita alla mostra della professoressa Mariella Busi De Logu, a Ravenna, alla biblioteca Classense, a luglio 2011, mi ha riportato indietro nel tempo e mi ha fatto rivivere i tempi del Liceo Artistico di Ravenna, dove ho conosciuto Paola Petrini, che è diventata la mia amica più cara. La mostra, di Mariella, ci ha fatto scoprire una personalità inedita e non comune ai giorni nostri. In Italia, in questo periodo, è di dominio pubblico la superficialità, il pettegolezzo e la corruzione. Oggi le donne diventano famose per mostrare e utilizzare gli attributi fisici per fare carriera o superare gli esami all’università.  (Continua…

Mariella, è una donna straordinaria che ha saputo accettare e interpretare ruoli diversi con professionalità, umiltà, disinvoltura, impegno. Noi studenti, l’avevamo sempre vista come la professoressa di figura, ma nello stesso tempo era un’artista, una studiosa e una madre che ha sempre rivelato poco di se stessa. Col suo lavoro d’insegnante, dimostrava d’essere riservata, competente e preparata, una personalità che ha dedicato un impegno costante a diversi settori della vita. Nel libro “RAVENNA ravenna” (maiuscolo e minuscolo) che Mariella Busi De Logu ha presentato nella mostra “Nero Scarlatto”, insieme alle sue opere, per la prima volta, ha parlato di se stessa, dei suoi diversi ruoli, sia in campo artistico sia all’interno della famiglia. Non era facile immaginare, che potesse essere tutte queste cose insieme e che nella sua personalità potessero convivere tutti questi valori.  La mostra, oltre alle opere, è stata una rivelazione della sua personalità discreta, riservata e dotata di una forte energia creatrice che pare inesauribile anche col passare degli anni. Nelle sue opere, si nota una gran capacità d’osservazione e rappresentazione dei particolari della natura e un’abilità nella tecnica espressiva del disegno che sembra ispirata da Leonardo.

Avevo frequentato il Liceo Artistico, perché l’aveva consigliato il professore di disegno delle scuole medie; nelle lezioni, ci parlava degli artisti, ascoltavo con attenzione e restavo affascinata da questi personaggi che avevano lasciato opere così importanti e nella prima prova di disegno, ho eseguito a tempera la copia della Gioconda. La Gioconda è il quadro più famoso del mondo e quello più conosciuto dai bambini, è una figura materna. Guardando il ritratto della “Gioconda”, la prima volta che l’ho visto, ho pensato a lei come ad una madre felice e serena che sorrideva. Avrei voluto che fosse mia madre. Non sono stata fortunata, da bambina, la madre naturale mi picchia e il desiderio più grande è stato quello di cambiare madre, come tutti i bambini che subiscono violenza dai genitori. Per tutta la vita, ho inseguito il sogno di andare a Parigi a vedere la Gioconda dal vero e il sogno si è realizzato nel 1990. Il volo da Milano Linate a Parigi Orly, avvenne a febbraio 1990. Tutte le mattine, in albergo facevo colazione molto presto e per quattro giorni, sono salita sulla Metropolitana che conduceva al Grande Louvre, il Museo dove “vive” la Gioconda e dove ci sono altre opere della nostra straordinaria storia artistica. Ho dedicato quattro giorni alla visita del grande Louvre, mentre nei giorni che restavano, ho visitato gli altri musei e i monumenti parigini.

Leonardo, nel 1517, fu invitato in Francia da Francesco I e portò con sé la Gioconda, e altri quadri, la “Sant’Anna, la Madonna, il bambino e San Giovannino” e il “San Giovanni Battista”. I quadri furono acquistati da Francesco primo, che donò a Leonardo da Vinci anche il Castello di Cloux, ad Amboise, nella valle della Loira, dove morì nel 1519. Oggi, questi quadri, sono ben conservati al Museo del Louvre e sono del parere che in Francia le opere d’arte italiane, stanno meglio che in Italia, dove c’è scarso interesse per il patrimonio artistico. L’Italia, ha il primato mondiale dei monumenti e delle opere d’arte, ma non è in grado di prestare la necessaria manutenzione di questa immensa ricchezza. Le opere dell’arte italiana sono state acquistate dai musei di tutto il mondo. Sono del parere che una buona parte di opere, può essere conservata meglio in altri paesi, gli italiani non mostrano interesse al patrimonio artistico, forse perché ne hanno troppo e non è facile da gestire. E’ una constatazione dolorosa, per chi ama le opere artistiche, ma considerando il degrado a cui saranno destinate nell’Italia futura, mi sono ormai convinta che l’Italia farebbe bene a vendere un poco del suo immenso patrimonio artistico che potrebbe servire a sanare parte del suo enorme debito pubblico.

La Gioconda è un dipinto di dimensioni 50×70 circa, ad olio su tavola di legno che rappresenta la figura di una donna dal sorriso enigmatico e a mezzo busto in primo piano, un’immagine a tre quarti, con le mani incrociate, appoggiate sul bracciolo di una sedia sopra una terrazza e sullo sfondo c’è un paesaggio roccioso, visto dall’alto, del terrazzo, forse l’Appennino toscano. E’ lo stesso paesaggio dallo sfondo roccioso e nebbioso che serve per dare profondità al quadro, ripreso anche nel Sant’Anna del Louvre, l’altro quadro che portò con se in Francia. Questo quadro, è sempre stato avvolto dal mistero, non si è mai saputo con certezza chi è la donna rappresentata nel dipinto. Il Vasari, la identificò come Monna Lisa, la moglie del fiorentino Francesco di Giocondo.

Il 21 agosto 1911, la Gioconda fu rubata al Louvre da un italiano di Luino, Vincenzo Peruggia, che aveva lavorato nel Museo, ed era convinto che la Gioconda fosse stata portata in Francia da Napoleone e con un gesto patriottico, cercò di restituirla all’Italia. Ingenuamente, l’11 dicembre 1913, tentò di venderla ad un antiquario di Firenze, chiedendo cinquecento mila lire per le spese. L’antiquario, si accordò con l’allora direttore degli Uffizi e lo fece arrestare. Il Peruggia, fu processato a Firenze e la Gioconda restituita alla Francia. Da questa vicenda, è stato girato anche il film “Il ladro della Gioconda”. Questo anno, ricorre il centenario del furto della Gioconda. Gli Uffizi, volevano esporla nel 2013 per il centenario del ritrovamento, ma la Francia, ha negato il consenso. Non importa quali sono le ragioni del rifiuto. I francesi e non devono rinunciare al turismo artistico per i capricci di qualche italiano viziato che non vuole andare in Francia a vedere la Gioconda, uno dei quadri più visitati di Francia e del mondo.

La Gioconda si deve andare a vedere al Louvre, dove sono conservate anche altre opere d’arte italiana e di Leonardo. E’ più educativo organizzare un viaggio al Louvre e ad altri musei parigini; in questo modo, molti italiani possono vedere che in Francia le opere d’arte, si conservano meglio che in Italia e c’è più rispetto per il patrimonio artistico in generale. Sono grata alla Gioconda, che mi ha fatto incontrare le opere dell’arte italiana. Secondo i canoni teorizzati da Leon Battista Alberti, Leonardo da Vinci, rappresenta l’artista ideale del Rinascimento che si dedicò a tutti i settori dell’arte, della scienza e della conoscenza.

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