LE AFFINITA’ ELETTIVE

Paola Petrini, esercitava il suo lavoro di pittrice con serietà ed impegno. Tutto il giorno, nello studio, dipingeva fino a tarda sera e non poteva fare altro; la famiglia, non la ostacolava, anche se avrebbe voluto che si trovasse un impiego ordinario. In Romagna, dipingere, non era considerato un mestiere, ma era visto come un passatempo. Dopo avere vinto il concorso e preparato la mostra che doveva tenere a Milano, Paola, riuscì a superare anche il dolore derivante dalla separazione definitiva dal primo fidanzato e incontrò un nuovo ragazzo, questa volta di sette anni più giovane che non aveva fretta di mettere su famiglia, anche lui musicista, ma di musica classica.   […]

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La Gioconda

La visita alla mostra della professoressa Mariella Busi De Logu, a Ravenna, alla biblioteca Classense, a luglio 2011, mi ha riportato indietro nel tempo e mi ha fatto rivivere i tempi del Liceo Artistico di Ravenna, dove ho conosciuto Paola Petrini, che è diventata la mia amica più cara. La mostra, di Mariella, ci ha fatto scoprire una personalità inedita e non comune ai giorni nostri. In Italia, in questo periodo, è di dominio pubblico la superficialità, il pettegolezzo e la corruzione. Oggi le donne diventano famose per mostrare e utilizzare gli attributi fisici per fare carriera o superare gli esami all’università.  (Continua… […]

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Cesenatico

Temendo che mia madre poteva impedirmi di finire la scuola, d’estate lavoravo nei bar sulla spiaggia di Cesenatico e nello stesso tempo approfondivo l’amicizia con Paola. Cesenatico d’estate diventa un centro turistico internazionale e si popola degli abitanti d’ogni luogo. La sera si usciva e si cominciava a frequentare le discoteche. Sul porto canale disegnato da Leonardo, gli artisti si fermavano a dipingere le sue eleganti prospettive. Paola, era a contatto con questi artisti e desiderava imitarli, voleva diventare anch’essa una pittrice. Al Liceo artistico, non c’insegnavano le tecniche della pittura ad olio, e se ne sentiva la mancanza e l’unico modo per imparare era quello di guardare quelli che già lo facevano. Paola, ispirata da questi artisti, cominciò a produrre i primi dipinti ad olio e ad esporli nelle gallerie locali. Era molto determinata e cercava di apprendere i “segreti” del mestiere, senza dover andare all’Accademia. Al Liceo, c’insegnavano diverse tecniche: il chiaroscuro a matita, la seppia, il carboncino, la tempera, il collage, la scultura, ma la pittura ad olio era esclusa, e questo per noi era un limite. La pittura ad olio, è una delle tecniche più difficili, ma anche la più affascinante. Andrebbe iniziata presto. Chi è interessato alla pittura, per imparare a dipingere, in Italia, dopo il Liceo deve frequentare l’Accademia di Belle Arti, ma è meglio iniziare prima, al Liceo Artistico e continuarla all’Accademia.

Alle medie, io già dipingevo, poi ho smesso, perché la scuola era impostata in un altro modo e si dovevano prima studiare le basi del disegno.

All’ultimo anno di Liceo, oltre alla maturità, c’era un altro esame: la patente di guida. Per la teoria, abbiamo studiato solo un pomeriggio a casa di Paola, poi ci siamo presentate all’esame e siamo state promosse. Oggi, non è più possibile preparare l’esame per la patente in mezza giornata. Fra un po’, per poter superare quest’esame, ci vuole la Laurea!

Visita il sito: http://www.paolapetrini.it se vuoi vedere alcune opere di Paola.

                                                                

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Il Liceo Artistico

Al Liceo Artistico di Ravenna, ho conosciuto Paola Petrini. Era una ragazza diversa dalle altre. S’impegnava molto nelle materie artistiche. Per imparare a disegnare e le regole del disegno, ci facevano riprodurre le copie di gesso di figure e opere classiche; lei non si staccava mai dai disegni, mentre le altre ragazze, stavano spettegolando di cose futili, d’abiti, di moda. Non parlava mai con nessuno, ma quando le rivolgevo la parola, lo faceva volentieri. Abbiamo iniziato ad intrattenere conversazioni sulla Storia dell’Arte, e a commentare le lezioni, che non erano tanto facili per i ragazzi provenienti dalla scuola media. Abbiamo cominciato ad andare a vedere dal vero i monumenti, i musei e le opere d’arte che il professore ci spiegava, e da lì è nata la nostra amicizia. Ben presto siamo diventati inseparabili. Al secondo anno di Liceo, sembrava che la nostra amicizia dovesse finire.

Per vari problemi con mia madre, avevo deciso di interrompere gli studi. Non andai a vedere i voti finali e lei ha pensato che volessi abbandonare la scuola, allora mi scrisse una lettera, dicendo, che se lo avessi fatto, si sarebbe interrotta la nostra amicizia. Alla fine della lettera, mi faceva, le sue condoglianze. Non ho abbandonato la scuola e al terzo anno, abbiamo rappresentato l’indissolubilità della nostra amicizia col “Bitratto”, la scultura di una testa in argilla con due facce: da un lato lei faceva il mio ritratto e sul retro io facevo il suo ritratto. Per le vacanze di Natale, la scultura è sparita e non l’abbiamo più trovata.

Paola, aveva un obiettivo ben preciso: frequentava il Liceo Artistico, perché in futuro voleva fare la pittrice. Io avevo frequentato il Liceo Artistico, perché me lo avevano consigliato i professori delle scuole medie; la mia famiglia era contraria e mi ostacolava e se non era per Paola, non finivo il Liceo che ormai frequentavo solo per la sua amicizia.

Visita il sito:  www.paolapetrini.it  se vuoi vedere alcune opere di Paola.

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