FORMAGGIO di FOSSA di Sogliano al Rubicone

Il formaggio di Fossa di Sogliano al Rubicone, in provincia di Forlì, nel 2009, ha ottenuto il marchio D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) assegnato dalla comunità europea ai prodotti fabbricati con metodi e usanze tramandate nei secoli. La tecnica per la produzione del formaggio di Fossa, era già presente nel Rinascimento ai tempi della signoria dei Malatesta.  Il marchio europeo D.O.P. tutela i prodotti storici, di un determinato territorio e tiene conto anche dei fattori climatici e ambientali che condizionano le caratteristiche del prodotto. La nuova denominazione è “Formaggio di Fossa di Sogliano al Rubicone D.O.P.”.  Il formaggio di fossa, tipico di Sogliano, è prodotto anche in altre colline di Forlì-Cesena, Rimini e nel Montefeltro. Il latte dei bovini e degli ovini deve provenire da allevamenti in stalle o pascoli naturali, compresi nelle province di Forlì-Cesena, Rimini, Ravenna, Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno e parte della provincia di Bologna, nel comprensorio di Imola e Castel San Pietro…L’alimentazione degli animali deve essere composta di foraggi prodotti nelle stesse zone.           […]

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Malatesta e Montefeltro

La Provincia di Rimini, si è formata nel 1992, dividendosi da quella di Forlì. Nel 2009, ha ampliato il suo territorio sul versante Marchigiano, inglobando sette comuni dell’alta Valmarecchia. Con il referendum del 2006, l’ottanta per cento degli abitanti, dei comuni marchigiani di Casteldeci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Sant’Agata Feltria, Talamello, San Leo, in provincia di Pesaro-Urbino, si è dichiarata favorevole a far parte della nuova provincia di Rimini che ora conta circa 330.000 abitanti.    (Continua… […]

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Romagna

Sempre un villaggio, sempre una campagna
Mi ride al cuore  (o piange), Severino:
il paese ove, andando, ci accompagna
l’azzurra vision di San Marino:

sempre mi torna al cuor il mio paese
cui regnarono Guidi e Malatesta,
cui tenne pure il Passator cortese,
re della strada, re della foresta.

Là nelle stoppie dove singhiozzando
va la tacchina con l’altrui covata,
presso gli stagni lustreggianti, quando
lenta vi guazza l’anatra iridata,

oh! Fossi io teco; e perderci nel verde,
e di tra gli olmi, nido alle ghiandaie,
gettarci l’urlo che lungi si perde
dentro il meridiano ozio dell’aie;

mentre il villano pone dalle spalle
gobbe la ronca e afferra la scodella,
e ‘l bue rumina nelle opache stalle
la sua laboriosa lupinella.

Da’ borghi sparsi le campane in tanto
si rincorron coi lor gridi argentini:
chiamano  al rezzo, alla quiete, al santo
desco fiorito d’occhi di bambini.

Già m’accoglieva in quelle ore bruciate
sotto ombrello di trine una mimosa,
che fioria la mia casa ai dì d’estate
co’ suoi pennacchi di color di rosa;

e s’abbracciava per lo sgretolato
muro un folto rosaio a un gelsomino;
guardava il tutto un pioppo alto e slanciato,
chiassoso a giorni come un birichino.

Era il mio nido: dove immobilmente,
io galoppava con Guidon Selvaggio
e con Astolfo; o mi vedea presente
l’imperatore nell’eremitaggio.

E mentre aereo mi poneva in via
con l’ippogrifo pel sognato alone,
o risonava nella stanza mia
muta il dettare di Napoleone;

udia tra i fieni allor allor falciati
de’ grilli il verso che perpetuo trema,
udiva dalle rane dei fossati
un lungo interminabile poema.

E lunghi, e interinati, erano quelli
ch’io meditai, mirabili a sognare:
stormir di frondi, cinguettio d’uccelli,
risa di donne, strepitio di mare.

Ma da quel nido, rondini tardive,
tutti tutti migrammo un giorno nero;
io, la mia patria or è dove si vive:
gli altri son poco lungi; in cimitero.

Così più non verrò per la calura,
Tra que’ tuoi polverosi biancospini,
ch’io non ritrovi nella mia verzura
del cuculo ozioso i piccolini,

Romagna solatia, dolce paese,
cui regnarono Guidi e Malatesta;
cui tenne pure il Passator cortese,
re della strada, re della foresta.

Giovanni Pascoli

Un villaggio: San Mauro Pascoli, dove è nato il poeta, il 31 dicembre 1855

Mi ride al cuore (o piange): suscita in me ricordi lieti o tristi

Severino:  Ferrari (1856-1905) poeta romagnolo amico di Pascoli e allievo di Carducci

Il paese: la Romagna

L’azzurra…San Marinoil monte di San Marino, si vede da tutta la Romagna e da lontano,  è azzurro

Guidi e Malatesta: nobili di Modigliana e  Rimini

Cui tenne pure il Passator  cortese: il bandito Stefano Pelloni, di professione traghettatore, lo chiama cortese, perché rubava ai ricchi e dava ai poveri.

L’altrui covata: cova anche le uova di gallina.

Opache: buie; rezzo: ombra; trine: foglie e fiori di mimosa sembrano pizzo. Pioppo…chiassoso: abitato da uccelli. Immobilmente: con la fantasia. Guidon selvaggio…Astolfo: personaggi dell’Orlando Furioso

L’imperatore nell’eremitaggio: Napoleone a S. Elena

Aereo: alto nel cielo;  ippogrifo: cavallo alato col quale Astolfo và sulla luna. Pel  sognato alone: corona luminosa che a volte circonda la luna. Il dettare di Napoleone: a Sant’Elena dettò le sue memorie.

Poema: gracidio delle rane.Giorno nero: dopo la morte del padre, lasciò S. Mauro. La mia patria or è dove si vive: non è più il paese natale, ma il luogo in cui deve vivere. Ch’io non…i piccolini:  per non trovare fra le mie piante i piccoli del cuculo (cioè non ritrovare estranei nella mia casa). Il cuculo fa le uova nel nido di un altro uccello che trova figli non suoi.

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