“DALL’ITALIA”, Hesse, scrive di Pascoli

Il raffinato poeta italiano Giovanni Pascoli, da poco scomparso, è stato sinora tradotto ben poco.

Adesso, Benno Geiger ha tradotto in tedesco (per i tipi di Kurt Wolff) una piccola raccolta, quasi troppo ridotta, delle sue poesie, soprattutto delle prime. Pascoli è sicuramente difficile da tradurre, non è facile da leggere neppure in originale; inoltre, molti dei suoi delicati Poemetti  sono così carichi della sua musicalità descrittiva che una traduzione pare quasi impossibile.  E’ con vivo interesse che si leggono gli esperimenti di Geiger, e sorprendono la duttilità e la bellezza con cui queste versioni seguono l’originale, nonostante alcune forzature e invero alcuni fraintendimenti.

Meritano partecipazione e rispetto, essendo il primo tentativo serio ed artistico di introdurre in Germania questo pregevolissimo poeta italiano. Pascoli riesce a captare i toni più delicati, a dipingere le atmosfere più interiori: è un maestro del quadretto lirico chiuso, di tipo quasi giapponese; inoltre ha la dimestichezza con i classici tipica dell’italiano colto. Non è improbabile che eserciti la sua influenza anche sulla poesia tedesca.

(da Munchner Zeitung del 5 giugno 1914)

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Un commento a ““DALL’ITALIA”, Hesse, scrive di Pascoli”

  1. […] L’Italia, «è una Repubblica democratica, nella quale la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Così recita l’articolo 1 della Carta. […]

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