Il lavoro autonomo in Italia

Nel 1987, ho sostenuto l’esame per gli esercenti del commercio ed ho avviato un lavoro autonomo. Avevo fatto domanda d’impiego alle poste italiane e ritardavano a chiamare, perciò decidevo di aprire un’attività indipendente, poi accadde che mi volevano assumere, quando avevo già iniziato a lavorare ed ho dovuto rinunciare. Dopo di quello artistico, desideravo conoscere un altro campo economico, ma oggi, in Italia, a causa della situazione del paese, per la gente comune, è diventato impossibile svolgere un lavoro autonomo. In Italia, alla gente, è stato impedito di lavorare dalla sua classe politica che ha fatto le leggi in modo che la gente comune, non possa lavorare.  

La contabilità dell’impresa, l’ho dovuta affidare al Commercialista e perciò ho avuto dei costi in più rispetto a chi aveva il diploma di Ragioniere. Dopo avere superato gli esami Rec e Rit, per le Imprese Turistiche, non avevo ancora deciso quale lavoro cominciare. Questo esame non era necessario per chi aveva il diploma di Ragioniere. La gestione alberghiera, era uno dei miei interessi preferiti, ma poi ci sono degli imprevisti e si fa un altro lavoro, rispetto a quello desiderato. Rimini è nata come comprensorio turistico. Questo tipo d’impresa è favorito dalla situazione ambientale.  Tutto l’anno, pagavo l’affitto e le bollette dello studio, anche se il giusto, io non volevo più fare il lavoro artistico e i cartelloni pubblicitari e ho iniziato una nuova esperienza nel sistema economico. Collaboravo con un’impresa, e il titolare sarebbe mancato. Questo evento, condizionò la scelta da intraprendere. Ho progettato l’arredamento dell’ufficio e contattato il commercialista. Dopo alcuni colloqui col commercialista, ho cercato i finanziamenti privati, perché le banche, senza garanzie, non mi avrebbero finanziato.

Mi prestarono i soldi con le Cambiali a scadenza mensile, ma ad interessi più alti della banca, e ho potuto iniziare l’attività. I finanziatori, non avevano messo i titoli di credito in banca, mi davano più tempo per pagare le cambiali. Per il pagamento della cambiale, alla scadenza, c’erano due giorni. Le cambiali le avrebbero messe all’incasso in banca se io non avessi pagato il debito. Non c’è stato nessun compromesso, ma non è facile, per le donne, trovare i finanziamenti in Italia. Poi, quando avevo già aperto…sono arrivate le banche… una mi ha proposto un “fido”! L’affidamento sul conto corrente, è il sistema di prestito più conveniente per la banca. Trovano sempre il modo di aggiungere dei costi e può essere sospeso in ogni momento. Non avevo tanta possibilità di contrattare e mi sono accontentata di ciò che “passò il convento”. Mi davano la possibilità di fare più cose. Dopo una banca, arrivano anche le altre. La migliore relazione con la banca, è di contrattare lo sconto dei crediti, ed evitare di chiedere i finanziamenti in caso di ritardi nei pagamenti. Sono i lavori più importanti che dovrebbe fare la banca in favore dell’impresa. Ho lavorato con diversi istituti di credito che mi hanno permesso di partecipare anche alle fiere in diverse città. Poi, ho deciso di vivere senza banche, se con loro si contraggono molti debiti, esse possono rovinare l’azienda. I genitori, aiutano i loro figli a laurearsi o loro offrono garanzie alla banca, per la concessione dei crediti per avviare un’attività. Io non ho la famiglia che mi ha aiutato. I figli maschi sono i privilegiati. Molti lavori autonomi che sono iniziati, sono interrotti, quando le banche ritirano i finanziamenti e loro non riescono ad essere autosufficiente a causa dei costi eccessivi che devono sostenere. I continui controlli della burocrazia, e le richieste di denaro, disturbano l’equilibrio dell’impresa che non è più in grado di funzionare in modo corretto ed è costretta a cessare l’attività. Oggi, le banche stanno diventando troppo invadenti e si trasformano in strumento di controllo e sfruttamento delle persone. Le banche non hanno più soldi e devono trovare altre fonti di profitto.

La Costituzione italiana, ai giorni nostri, è trasgredita continuamente, ognuno, ente pubblico o privato, interpreta la legge secondo i suoi interessi. Le leggi degli ultimi venti anni, proteggono solo gli affari di grandi gruppi economici. Ogni giorno, i politici del parlamento italiano, fanno regole nuove per distruggere il lavoro della gente comune. Per chi svolge un lavoro autonomo, in Italia, esistono ostacoli di varia natura, fra questi, si deve rispondere degli errori del ragioniere e c’è una continua persecuzione del fisco anche per quelli che non sono ricchi.

Purtroppo, in questo paese, abbiamo avuto il cattivo esempio dell’impero romano che derubava la gente. Ai nostri giorni, lo stato italiano sta diventando come quel sovietico che voleva la gente povera e i politici ricchi. L’impero romano e quel sovietico, non sono esempi da seguire.

La Repubblica italiana è nata con il “furto” della Monarchia nel referendum del 1946. La storia della repubblica d’Italia, è storia di ladri. Gli italiani, pensavano che il re fosse ladro ed essi non l’hanno più voluto, e l’hanno mandato in esilio, ma oggi si trovano con migliaia di ladri che vivono da re e costringono la popolazione italiana a vivere in povertà e ad emigrare. La storia ha i corsi e i ricorsi. La guerra civile in Italia, non è finita. Diverse categorie sociali, lottano per il potere, e poi diventano ladri. Lo stato italiano è mantenuto in funzione da due regioni: la Lombardia e il Veneto. In queste due regioni c’è la maggior parte dei “furti” del fisco italiano. Il lusso romano, è garantito da queste regioni.

Il fisco, in Italia è diventato il nuovo strumento di tortura nei confronti della gente. In futuro, troverà il modo di derubare anche impiegati, operai e pensionati, come sta facendo con i lavoratori autonomi, a causa degli stipendi smisurati dei burocrati italiani e del debito pubblico che nessuno vuole risolvere.  Con la scusa dell’evasione fiscale, nel tempo, le famiglie italiane saranno derubate di tutti i loro averi, come successe ai tempi degli antichi romani. Gli italiani sono ancora vittime dell’Impero Romano. La gente comune, è ingannata da giornali e televisione e non conosce i problemi del lavoro autonomo che sono distorti dai giornali finanziati dallo stato. Il finanziamento dei giornali, è una forma di discriminazione verso le altre imprese che non sono finanziate. La destra ha finanziato i giornali e ha lasciato fallire le fabbriche. In Italia, i giornali si leggono solo al bar, la gente non li compra.

Prima di iniziare, un lavoro autonomo, in Italia, è opportuno informarsi anche in altri paesi per capire dove si può aprire un’attività in proprio, senza rischiare la chiusura dopo un anno. In alcuni paesi, la percentuale di tasse sul reddito del proprio lavoro autonomo è del 30% e non ci sono tutti gli altri Enti da finanziare. Chi conosce in anticipo ciò che lo aspetta, non avvia un’attività, in un paese, sapendo che si può rovinare la vita. L’articolo 4 della Costituzione italiana, recita: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini, il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Nella Costituzione di questo paese, per diritto al lavoro, è inteso quel dipendente, mentre il lavoro autonomo, non ha nessuna tutela o legge costituzionale che ne garantisce la difesa. Lo “Stato del Diritto” è solo una teoria che in realtà, in Italia non esiste. I burocrati dello stato, distruggono il lavoro di milioni di lavoratori autonomi e di conseguenza, dei loro dipendenti.

Il lavoratore autonomo, non ha uno stipendio fisso e spesso il suo reddito è molto inferiore a quello che è stato costretto a dichiarare dalle leggi italiane oppressive. La gente comune, purtroppo non conosce le regole arbitrarie che sono applicate al lavoro autonomo ed è ingannata facilmente da chi sostiene la “teoria” dell’evasione fiscale. I giornali sostengono la teoria dell’evasione fiscale, perché ricevono finanziamenti dallo stato. L’evasione fiscale, oggi in Italia, non c’è più ed essa è stata annullata dall’eccessivo carico fiscale e dalla tassazione più alta del mondo. Chi ha interesse a derubare la gente, sostiene il contrario; chi evade qualche euro di tasse, infine, paga molto di più di ciò che è evaso a causa dell’eccessiva tassazione di tutti i prodotti e servizi che egli acquista. L’evasione fiscale è una scusa per mettere il popolo uno contro l’altro, allo scopo di derubarli, senza che loro se ne accorgono. Iniziare un lavoro autonomo in Italia, oggi, è un pericolo. Per lavoro autonomo, intendiamo un artigiano, un commerciante e qualunque tipo d’impresa o di professione. I lavoratori autonomi, sono continuamente soggetti a verifiche e a richieste di denaro. Lo stato italiano ha un disperato bisogno di soldi per l’eccessiva spesa pubblica. Gli stipendi e le pensioni dei dipendenti statali che si sono succeduti negli ultimi cinquanta anni nella gestione dello stato italiano, sono i più alti del mondo. Il fisco, ha stravolto le regole dello Stato di Diritto. Le associazioni di categoria italiane, sono sempre in cerca di nuovi iscritti e devono mantenere i dipendenti e i propri uffici, ma non sono in grado di tutelare il lavoro autonomo. I lavoratori autonomi, in Italia, hanno troppi papponi che li sfruttano e che gli fanno i conti in tasca, limitando continuamente la libertà e il diritto di fare impresa. E’ un tipo di lavoro che in Italia è destinato a scomparire. Tutti hanno la pretesa di sapere quello che va bene per gli altri senza sapere come sono le cose nella realtà. Chi comincia un’impresa è ostacolato da soggetti irresponsabili che sono negli uffici della burocrazia italiana, che fanno una vita agiata danneggiando altre categorie di lavoratori. Il fisco con gli “accertamenti”, manda in banca i lavoratori autonomi a chiedere soldi di tasse che non sono dovute; li fanno diventare evasori fiscali, anche se loro non sono.

Il fisco ricatta le imprese, gli sequestra i mezzi di produzione e impedisce di lavorare. Fanno chiudere l’attività e così le imprese non possono pagare i debiti e devono licenziare gli operai. Questo comportamento, è una violazione dei Diritti Umani e della Costituzione. I soggetti che devono intervenire, non fanno niente e sono commessi tanti abusi verso i lavoratori autonomi e i loro dipendenti che di conseguenza sono licenziati. I politici, fanno finta di non vedere e non hanno questi problemi! In Italia invece, di ridurre le spese dell’apparato statale, preferiscono derubare la gente di tutto, come facevano gli antichi romani nelle guerre di conquista dei popoli vinti, a causa degli eccessivi costi dello stato e del personale che esso amministra. Solo chi ha sperimentato personalmente queste cose, riesce a capirlo, gli altri, ancora non si rendono conto di quello che succede. I politici di sinistra, a tutti i costi, vogliono il predominio nelle istituzioni, ma sono anche i più grandi nemici del lavoro autonomo, perché favoriscono solo i centri commerciali ed hanno interesse a far chiudere le piccole attività e di conseguenza, chiudono anche tutte le altre imprese a causa delle leggi vessatorie che hanno imposto e che si sono accumulate.  Il ceto politico, in Italia, è incapace di favorire la ricchezza di tutta la popolazione, ma solo dei soggetti che rappresentano. Gli esponenti politici, d’ogni movimento, non capiscono la situazione reale del paese. Quelli di destra, hanno introdotto contratti di lavoro svantaggiosi per i lavoratori. Quelli di sinistra, hanno introdotto leggi sfavorevoli solo per i lavoratori autonomi, mentre le cooperative, non pagano l’IRAP. L’amministrazione di uno stato, è molto più complessa di una piccola impresa, ma il ceto politico in Italia produce danni alle persone comuni e alle imprese.

Un lavoro artigiano o commerciale, oggi, si può iniziare in uno stato dove c’è un’imposizione fiscale corretta, con meno ladri e obbligazioni e senza il fisco che deruba i lavoratori che svolgono un lavoro in proprio. In Italia, tutti mettono i bastoni fra le ruote a tutti e non fanno lavorare, le persone che non hanno un lavoro dipendente. Li costringono a pagare tangenti, al posto delle tasse. In Italia, le tasse, sono diventate vere estorsioni ai danni dei lavoratori autonomi, in quanto, non possono ricattare i lavoratori dipendenti che hanno tutto documentato e un sostituto d’imposta che paga per loro. I lavoratori autonomi, esclusi rari casi, non hanno soldi in banca ma debiti. Loro, si sono indebitati per aprire l’attività e devono pagare continuamente diversi soggetti, poi sono costretti ad indebitarsi ancora a causa del fisco. Presto, il fisco italiano, troverà il modo di fregare anche i lavoratori dipendenti e i pensionati che sono ormai gli unici ad avere dei risparmi. Inventeranno l’evasione fiscale anche per i dipendenti e i pensionati. Portate via i vostri soldi dalle banche, finché siete in tempo, la dittatura della banca è vicina. Le banche non hanno più soldi. Non fatevi pestare i piedi dai signori del debito! Ricordatevi che la vostra impresa e il datore di lavoro, chiudono, perché le banche ritirano i fidi. Prima, hanno obbligato la gente ad aprire il conto corrente, poi hanno raddoppiato le tasse sui conti, e ora li vanno a controllare con la scusa dell’evasione fiscale. Controllare il conto corrente alla gente, è anticostituzionale, equivale a spiare la propria corrispondenza. E’ vietato dall’Articolo 15 della Costituzione italiana. Il Conto Corrente, dovrebbe essere controllato solo col permesso del Giudice, alla presenza di reati dimostrabili. Con le persone italiane, lo stato commette ogni tipo di reato, e violazione di Diritti dell’uomo.

A causa della crisi, in Italia, la riduzione dei costi della spesa pubblica, è iniziata con il ceto più povero, invece di ridurre i costi degli apparati statali, dei burocrati e delle istituzioni italiane che sono le più costose del mondo. La crisi italiana si deve alla cattiva amministrazione del denaro pubblico e alle tasse che opprimono tutte le attività economiche. I cittadini italiani, sono i più tassati al mondo, per colpa dell’apparato statale più costoso del mondo. L’evasione fiscale, è solo una scusa per occultare i vari crimini che tutti i giorni commette la burocrazia di vari enti, nei confronti dei cittadini italiani. In alcune regioni, il lavoro autonomo è più favorito rispetto ad altre. Le località turistiche, sono più favorevoli per gli scambi internazionali, ma chi è intenzionato a cominciare un lavoro autonomo, in Italia, corre il rischio di chiudere dopo due anni e rovinare la sua vita e la famiglia se essa ha fatto le garanzie per avere i finanziamenti dell’impresa. I lavoratori autonomi, lavorano come schiavi, per mantenere tanti re, nella Repubblica fondata sul lavoro degli altri! Il lavoratore autonomo, non è più in grado di fabbricarsi la casa come i dipendenti. Egli è ricattato dal fisco che gliela porta via, per costringerlo a pagare anche tasse che non deve dare. Gli italiani, col tempo, essi saranno privati anche del diritto di proprietà per l’invidia sociale diffusa nel paese.

Nell’ultimo ventennio, circa trentamila imprese italiane, si sono trasferite in Romania e Polonia, e in altre nazioni. Questo fenomeno, ha tolto ricchezza all’Italia, ora destinata a diventare una nazione sempre più povera, anche dei paesi dell’Est Europa dove c’erano le dittature comuniste, che costringevano le persone a vivere in povertà. In Italia, chi ha scritto le regole per le imprese, non ha nessuna cognizione del funzionamento di un’impresa economica e prima di fare le leggi del settore, dovrebbe aprire un’impresa e metterla in funzione. Le leggi per le imprese, esse vanno fatte da quelli che amministrano le imprese in funzionamento e non da chi ha studiato solo la teoria.

Chi inizia un’attività, deve trovare il denaro necessario e l’impresa è più difficile, se non c’è la famiglia che aiuta e si favoriscono i figli maschi. Le donne, sono ostacolate dalla famiglia. Le donne, devono fare molta attenzione, quando ricercano i finanziamenti, corrono il rischio di essere raggirate. Per i finanziamenti, sono necessarie le garanzie bancarie, ma si possono studiare anche lavori con cui si può fare a meno delle banche. La banca diventa un socio che vuole dividere gli utili.  Ai nostri giorni, le banche, non finanziano più le imprese, e le famiglie, quindi avete un motivo in più per togliere i vostri soldi dalle banche. Fra non molto tempo, le banche diventeranno padrone degli stati e il popolo perderà anche la sovranità. Dopo avere rubato la monarchia al re, gli italiani, saranno derubati della sovranità nazionale, dalle banche indebitate. Ci siamo sempre fatti pestare i piedi dalle banche e gli abbiamo dato troppa fiducia, senza avere in cambio nessuna fiducia.

I dipendenti italiani, con opportune leggi, hanno ottenuto diversi benefici, anche se rispetto a tedeschi e inglesi gli stipendi sono più bassi, ma si deve ricordare che in Polonia e in Romania gli operai percepiscono stipendi da duecento – trecento euro mensili, come negli altri paesi dell’ex blocco sovietico. In Italia, la più importante per i lavoratori dipendenti, è la legge 20 maggio 1970, n. 300, il famoso “Statuto dei lavoratori” Oggi, si cerca di difendere i diritti acquisiti con questo “Statuto, ma le condizioni economiche sono cambiate e c’è bisogno di un compromesso per lavorare di meno, e lavorare tutti. Il lavoratore autonomo in Italia, non ha nessuno statuto o legge costituzionale che garantisce i suoi privilegi ed è più soggetto a perdere il lavoro, nell’indifferenza di tutti. Egli è perseguitato continuamente dai burocrati con le leggi del fisco. Si praticano vere e proprie estorsioni, per scaricare il debito pubblico sui lavoratori autonomi, con leggi vessatorie e illegittime come l’IRAP, gli studi di settore e le verifiche che servono a falsificare la contabilità alle imprese. Il salario dei dipendenti, non è “falsificato”, perchè, è tutto documentato. Con l’IRAP, gli studi di settore e poi gli accertamenti, si commettono vere e proprie rapine che costringono le imprese ad andare in banca a chiedere finanziamenti per pagare le tasse su corrispettivi che non hanno mai incassato, e sono completamente inventati dagli uffici delle entrate.

L’imprenditore, diventa, un numero, un “contribuente” dipendente di tanti enti, altro che lavoratore “autonomo”! Deve finanziare tanti soggetti che gradatamente fanno chiudere l’impresa. Nel lungo periodo, con le attuali condizioni, in Italia, tutte le imprese, saranno costrette a cessare l’attività. Professori e avvocati che hanno gestito la pubblica amministrazione, sono stati un ostacolo per i lavoratori autonomi e le imprese per costringerli a cessare l’attività e favorire le cooperative e le multinazionali che a vario titolo hanno interesse a sfruttare la popolazione.

In Italia, ai giorni nostri, a causa di varie tipologie di ladri, corrotti e corruttori, non si può pianificare un futuro e impegnarsi in un lavoro in proprio, perché oggi, questo è impedito dai soggetti che gestiscono le cose pubbliche. I lavoratori autonomi, sono costretti a pagare tutte le tasse in anticipo, senza sapere ancora se il reddito sul quale si pagano le tasse, sarà percepito. E’ un tipo di lavoro sottoposto a tutti i tipi di truffe e di rapine. L’IRAP, è una tassa regionale sulle attività produttive, un’imposta rapina dei politici di sinistra che finanzia anche il sistema sanitario. Troppi soggetti sfruttano le imprese private, considerandole “mucche da mungere”, e creano danni all’economia e disoccupazione. A causa della fuga delle imprese, si dovrà studiare un’altra tassa per finanziare il sistema sanitario che diventa sempre più indebitato. Con l’IRAP, le imprese, sono state costrette a finanziare anche il sistema sanitario, per il quale si dovrebbe trovare un sistema di finanziamento alternativo in base al reddito delle persone. Altri svantaggi di IRAP, oltre a tassare il lavoro, è il raggruppamento di varie tasse e non è detraibile dal reddito. Si devono pagare le imposte raggruppate tutte insieme, mentre prima si pagava separatamente le varie tasse ed era più facile provvedere ai pagamenti. Non ci sarà mai ripresa economica, finché non si toglie l’IRAP e non si smette con le continue verifiche ed “accertamenti” nei confronti delle imprese. La gente ordinaria, non può cominciare un lavoro, a causa delle condizioni che opprimono il lavoro autonomo e gli italiani diverranno sempre più poveri e devono emigrare.

In questo paese, il lavoro autonomo e tutto il lavoro in generale, è distrutto da una politica demenziale e incapace di destra e di sinistra. Tassano, invece di agevolare, le imprese che assumono la gente al lavoro, per l’ignoranza e incompetenza dei soggetti che si sono succeduti al governo del paese. Il motivo dell’aumento continuo di tasse, è quello del debito, dell’eccessiva spesa pubblica relativa a stipendi, pensioni e privilegi dei politici e dipendenti pubblici dell’amministrazione dello stato italiano. La televisione e la stampa, di questo paese, trasmettono immondizia e falsificano la realtà per compiacere l’astuta classe politica. Contengono tanta pubblicità per vendere le automobili. Siamo stati governati da soggetti che vivono al di fuori della realtà ed essi, hanno distrutto l’organizzazione sociale e l’economia del paese. Negli ultimi venti anni, politici di destra e di sinistra, tutelavano i loro affari, invece di fare l’interesse pubblico. Essi, hanno imposto due blocchi politici che sono squilibrati e dannosi per questo paese. I politici e gli amministratori locali, in Italia, non fanno quello che serve alla gente, ma a se stessi. Essi rovinano il paesaggio, il territorio e la salute della gente, con lavori inutili, solo per incassare finanziamenti e tasse a vario titolo e quando in un paese c’è un “ladrismo” diffuso e la corruzione, difficilmente lavorano per il benessere sociale. Nei paesi efficienti e organizzati, non c’è “crisi economica”.  In Italia, non esiste un programma economico per creare occupazione per la gente. Sono venti anni che si costruiscono supermercati, distributori di benzina e rotonde sulle strade, ma chiudono tutte le fabbriche. E’ stata favorita la vendita di automobili e benzina, che inquinano l’ambiente, ma lo stato ha buoni incassi con le centinaia di tasse sulle automobili e sulla benzina che riescono a coprire ampiamente l’”evasione fiscale”. In Italia, tutte le tasse pagate con acquisto di prodotti e servizi, non sono detraibili dai redditi. In Italia quando c’è stata la “rottamazione”, le automobili, esse erano più costose e la gente ha demolito le automobili vecchie che erano ancora nuove. I venditori, quando devono fare gli sconti, aumentano i prezzi di vendita. Le automobili e la benzina, in Italia, sono i prodotti più tassati, la gente non comprende e sono contenti. I vecchi tromboni, non vengano a parlare di evasione fiscale.

In Italia, i politici, hanno favorito i petrolieri e la costruzione di supermercati, che inquinano il paese e producono rifiuti. Sulle strade, ad ogni chilometro, si stanno costruendo distributori di benzina. L’Italia è diventata un grande immondezzaio ed è stata invasa dalle automobili. Girando fra le regioni d’Italia, avrete visto le fabbriche che sono state chiuse negli ultimi venti anni. In Italia, l’IRAP, il fisco e le banche hanno fatto chiudere le fabbriche. Le banche ritirano i fidi alle imprese. L’IRAP, è una tassa che impedisce alle imprese di lavorare correttamente, il fisco è un’estorsione continua.

La crisi economica, in Italia, è causata dall’incapacità dei politici al governo negli ultimi venti anni, sia di destra o di sinistra, ai continui litigi e contrasti di una classe politica distruttiva e sempre in guerra.  A loro, non importa nulla se le fabbriche chiudono e la gente perde il lavoro. Non hanno fatto mai niente per impedire la chiusura delle fabbriche e delle altre attività economiche. Per creare occupazione in Italia, va liberalizzato il lavoro autonomo da tutte le sovrastrutture inutili che si trovano in questo settore, oppure l’economia non svilupperà mai. Si parla di sviluppo economico che non sarà mai possibile nelle condizioni vessatorie in cui si trovano le imprese italiane. Non capisci, se vogliono raggirare la gente o sono ignoranti e incompetenti. La burocrazia in Italia, impedisce alle imprese di funzionare correttamente.

In Italia, c’è una generazione che ha avuto la vita facile, i giovani, sono stati mantenuti negli studi dai genitori, l’immaginazione e la creatività si sviluppano poco e c’è una generazione d’incapaci senza iniziativa e facilmente corruttibili. La responsabilità dell’attuale situazione economica, è di genitori e nonni che hanno lasciato troppi debiti alle nuove generazioni ed hanno dato fiducia a persone sbagliate. Per senso civico, i nonni e i genitori, dovrebbero pagare il debito pubblico. I vecchi della politica corrotta vivono agiatamente, e non fanno niente per pagare il debito pubblico italiano. C’è un continuo cumulo di tasse che non risolvono i problemi. I partiti politici, se avessero un po’ di senso civico e di responsabilità dovrebbero accantonare i finanziamenti che ricevono dallo stato in un conto per pagare il debito pubblico. Con la buona volontà, a mio parere, si può anche pagare il debito pubblico, ma i cittadini devono mandare a casa i politici di professione che impediscono il progresso della nazione, poi, secondo la propria possibilità, si tirano fuori i soldi per pagare il debito in modo definitivo, si apre un conto corrente e tutti gli italiani, in percentuale, secondo le proprie possibilità economiche, devono fare dei versamenti volontari per pagare il debito pubblico. Il debito pubblico, può essere pagato con sconto al 50%. Solo un’azione privata, può risolvere questo problema, i burocrati, ci rubano i soldi, ma non pagheranno mai il debito pubblico. Le continue richieste di tasse, purtroppo, non servono per sanare il debito pubblico e il denaro è speso in modo scorretto dai burocrati. Si deve licenziare dalla pubblica amministrazione, chi crea danni e spende il denaro in modo scorretto. Serve altresì una scuola per insegnare agli amministratori a spendere i soldi in modo corretto. Vanno ridotte le pensioni privilegiate e la spesa per il parlamento e gli uffici romani. Nel Parlamento, non vanno eletti senatori a vita e va rinnovata la Costituzione.

L’imprenditore, si è fatto pestare i piedi da soggetti parassiti e fannulloni che sfruttano il suo lavoro. Il lavoro autonomo, è soggetto ad ogni tipo di vessazione da parte di tanti enti inutili che gravano sui costi di gestione delle imprese. Devono garantire altri posti di lavoro agli enti parassiti come le camere di commercio e le associazioni di categoria che non sono capaci a tutelare gli interessi delle imprese. Le imprese che lavorano non hanno nessuna voce in capitolo. Chi svolge il lavoro d’impresa, è indotto al suicidio da parte dello stato o lascia a casa gli operai, e tutti stanno guardando, e nessuno fa nulla. In Italia, lo stato di Diritto, si è trasformato in stato criminale.

I capi di stato e di governo, non sono all’altezza di capire la situazione, dicono, che è colpa della crisi economica e l’unica cosa che sanno fare è di incrementare la disoccupazione fra la popolazione e mandare via le imprese e indurre al suicidio chi resta, lavoratori o imprenditori, non fa differenza. La crisi economica, c’è solo in alcuni paesi. Avevo previsto da tempo che in Italia, si sarebbe verificata questa situazione, per via dell’incapacità dei soggetti succeduti al governo italiano. Chi gestisce un’impresa, si rende conto delle scelte sbagliate da parte dello stato. Chi svolge un lavoro autonomo, entra in un sistema perverso di cui fatica a liberarsi se decide di smettere o cambiare, per via delle situazioni assurde che si possono creare a causa di soggetti diversi.  Chi non verifica, difficilmente riesce a capire ciò che succede. Chi amministra lo stato, dovrebbe capire che l’attuale tassazione, non permette una corretta gestione dell’impresa. Lasciando le tasse esistenti sulle imprese, nel lungo periodo, sono costrette a cessare o a trasferire il lavoro in altri stati e producono disoccupazione in Italia. In Italia, la crisi economica è causata dall’eccessiva spesa pubblica e dall’incapacità della sua classe politica. I dipendenti, se chiude l’azienda, perdono il lavoro, ma ai politici, questo non interessa.

I politici, a parole hanno in gran considerazione anche le donne, per avere i voti alle elezioni, e queste, riescono ad ottenere ciò che vogliono, ma sono sempre state escluse della gestione della cosa pubblica, pervasa dalla corruzione e dominio incontrastato del ladrismo maschile. Le donne, non dovrebbero dare il voto agli uomini. Nell’Italia di oggi, la donna è l’unico soggetto tutelato all’interno della famiglia. Molte donne, col matrimonio, riescono ad ottenere una buona posizione economica! Le donne, sono state escluse dai ladri e dai corrotti, sono molto scomode per la gestione pubblica. Il discorso degli operai è differente, e sono stati sfavoriti dalla concorrenza cinese che lavorano con salari più bassi. In Italia gli operai vogliono mantenere i diritti acquisiti, ma questo diventa sempre più difficile, le imprese falliscono e non riescono a sostenere la concorrenza internazionale e vanno poi ad aprire oltre frontiera dove trovano gli operai che lavorano per duecento euro il mese. Ora, l’operaio italiano, per vedere riconosciuti i diritti acquisiti, deve emigrare nella ricca Germania che oramai ha superato la crisi dell’unione con lo stato dell’Est. Stesso destino per i laureati italiani, il cui pezzo di carta, considerando la situazione del nostro paese, esso, si è dimostrato, inadeguato. L’Italia è un paese conservatore, dove è difficile fare dei cambiamenti per migliorare lo stato e l’economia. Ognuno vuole difendere i privilegi che ha acquisito, e questo vale per tutti, burocrati e operai.

Il lavoratore dipendente, con un reddito fisso, riesce a stabilire con facilità quanto deve pagare di tasse, l’impresa provvede anche alla sua dichiarazione dei redditi, un altro favore che l’impresa deve al lavoratore e allo stato. L’autonomo è soggetto agli “studi di settore” che servono a truccare la contabilità per estorcere denaro. Tutti gli enti con cui il lavoratore autonomo ha delle obbligazioni, hanno la pretesa di essere pagati in anticipo, mentre, quanto deve riscuotere i crediti, è difficile trovare la banca che sconta il credito che deve riscuotere. I redditi dei lavoratori autonomi, sono indicati da studi di settore che stabiliscono un reddito presunto, da pagare in anticipo, senza sapere se ci sarà il reddito reale, sotto al quale non si deve scendere, un sistema illegale, adottato solo in Italia che andrebbe abolito al più presto. L’autonomo, se si ammala e non può lavorare, deve pagare in anticipo anche le tasse per un reddito che non sarà mai percepito. Il lavoratore autonomo paga le tasse, anche se non c’è stato reddito, mentre, i giornali e la televisione, vogliono far credere che sono evasori per creare confusione fra la gente e mettere il popolo uno contro l’altro. I lavoratori autonomi e le società devono pagare anche un commercialista o il ragioniere che tiene la contabilità che spesso crea problemi seri, poi arrivano anche i controlli dei burocrati statali e i conti del commercialista, non vanno più bene, e sono sottoposti a successive estorsioni da parte dei funzionari dello stato, sempre in cerca di soldi e con gli stessi metodi utilizzati dalla malavita. Provare per credere, lo Stato non vuole concorrenti nel settore delle estorsioni. Oggi, il lavoratore autonomo è soggetto a continue obbligazioni e a pochi benefici. Non ci sono solo le tasse dello Stato, e della Regione, ma anche quelle della Camera di Commercio e le Associazioni di categoria, le tasse comunali per le imposte pubblicitarie, e le tasse sui rifiuti e anche l’IMU. In Italia, le tasse sui rifiuti urbani, dovrebbero essere pagate dai supermercati, che sono stati autorizzati a produrre inquinamento ambientale dai vari enti locali. Il lavoro autonomo in Italia, dovrebbe essere completamente riformato in tutti i settori. Nel momento in cui si fanno le riforme, si dovrebbe abolire anche il sostituto d’imposta.

Le banche, hanno iniziato ad imporre a poco a poco il loro potere sulla gente, ma costituiscono un pericolo per l’umanità e per la libertà dell’uomo. La banca e lo stato vorrebbero diventare uno strumento di controllo sull’uomo. Sono i cittadini che devono fare controlli su chi amministra i loro soldi e non il contrario E’ possibile che in passato, si sia abusato troppo delle banche, e ora ne approfittano. A loro, non interessa nulla di famiglie e imprese. La vostra fabbrica ha chiuso, perché la banca ha ritirato il credito. L’impresa ha tante tasse, e deve chiedere i finanziamenti alle banche. Le banche, finiscono i soldi. Le tasse rompono l’equilibrio di banche e impresa, che non sono più in grado di funzionare. Il futuro sarà ancora di disoccupazione e tasse, tasse, tasse!

La guerra fra i politici, ha distrutto il paese, gli unici ad investire in Italia, sono quelli che vendono la benzina, perché hanno riempito l’Italia di macchine, fra finta “rottamazione” e classe di merito “regalata”.

Raccontate le vostre esperienze di lavoratori autonomi in Italia. Si accettano commenti e rettifiche.

info@mancinigabriella.it

A San Remo..

MIC, il museo del ragioniere

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12 Responses a “Il lavoro autonomo in Italia”

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  4. […] italiane e straniere. La molestia sessuale, è una forma d’ostacolo per la donna, anche sul lavoro. Le pari opportunità, sono una minaccia per l’uomo e con la donna esso esprime spesso dei […]

  5. […] di Predappio, il paese dove è nato il 29 luglio 1883, mentre il padre, ateo, svolgeva il lavoro autonomo di fabbro e nello stesso tempo si occupava di politica, era giornalista autodidatta, e diffondeva […]

  6. […] classe dirigente, fa solo i propri interessi, e non adempie i doveri costituzionali, distrugge il lavoro, la vita, la salute della gente, per l’incapacità di gestire gli affari pubblici. Di seguito […]

  7. […] le donne, anche in Italia, potranno trasmettere il loro cognome ai bambini, in sostituzione di quello del marito. Questa […]

  8. […] costituzionali; lo stato, non da lavoro, e nello stesso tempo impedisce alla gente anche un lavoro autonomo, ostacolando le persone con l’oppressione fiscale, e di conseguenza, anche l’immigrazione, […]

  9. […] Ferrara a Modena, portandosi anche la sua quadreria, nel 1598 e vi restò fino all’unità d’Italia. Nella storia repubblicana, è sempre stata amministrata da partiti politici di […]

  10. […] come numero d’alberghi. Questo settore offre lavoro per soli tre mesi l’anno e questo tipo di lavoro si può considerare precario. Nello stesso tempo hanno sviluppato il settore fieristico e […]

  11. […] di quasi tutti i negozi e le attività commerciali esistenti, e migliaia di persone hanno perso il lavoro che nessuno si è mai preoccupato di tutelare. La gente poi si è abituata a fare la spesa nei […]

  12. […] mondo del lavoro, in Italia, si è sempre difeso il solo lavoratore dipendente, considerato più debole, rispetto ad […]

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